Il fenomeno delle baby gang: progetto alternativamente
Elena Lunardi
Il fenomeno delle baby gang in Italia
La denominazione di “baby gang” è sorta, infatti, per inquadrare specifiche forme di devianza minorile di tipo associativo che si caratterizzano per l’estrema violenza con cui i giovani realizzano le varie condotte illecite.
Il fenomeno delle gang giovanili nel corso degli ultimi anni in Italia, è al centro del dibattito pubblico, in quanto gli episodi di criminalità hanno subito un notevole incremento interessando migliaia di giovani. In Italia da gennaio ad aprile 2022 sono stati pubblicati 1909 articoli contenenti riferimenti a “gang giovanili” o “baby gang” su giornali o agenzie stampa nazionali e locali (Savona, Dugato & Villa, 2022).
È un fenomeno longitudinale che coinvolge sia le grandi città, sia i piccoli paesi e la situazione in Italia ad oggi, desta preoccupazione proprio perché dagli avvenimenti dell’ultimo anno si nota che i protagonisti di tali episodi, non sono più solo i soggetti infradiciottenni, ma l’età sempre più si sta abbassando fino ad arrivare a ragazzi con età inferiore ai quattordici anni.
Transcrime (2022) ha evidenziato che le gang giovanili sono attive nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza del Centro-Nord rispetto al Sud del Paese e sono principalmente composte da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni. Per poter parlare di Baby Gang, termine coniato negli Stati Uniti, è giusto dare una corretta definizione per quanto riguarda il nostro paese, e dagli studi è stata definita come:
- un gruppo formato da tre o più individui
- composto in prevalenza da minorenni o giovani adulti con età inferiore ai 24 anni,
- hanno una stabilità temporale
- che li vede coinvolti in attività criminali e devianti
- spesso caratterizzata anche da simbologie o denominazioni identificative.
(Savona, Dugato & Villa, 2022).
Da un’analisi statistica svolta dal Ministero della Giustizia nel 2022 sui minorenni e giovani adulti in carico ai Servizi minorili, emerge che i ragazzi di ambo i sessi, sia italiani che stranieri presi in carico sono 17.341 (Analisi Servizi Minorili, 15.06.2022). I reati dei minorenni e giovani adulti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni, fino al 15 giugno del 2022 sono 50.519 (compressi reati contro la persona, contro la famiglia, moralità pubblica, buon costume, contro l’incolumità pubblica, contro la fede pubblica, contro lo stato o l’ordine pubblico, contravvenzioni e sanzioni amministrative). Metà degli USSM e il 46% di questure e comandi provinciali dei carabinieri che hanno registrato la presenza di gang giovanili, hanno anche indicato un aumento del fenomeno negli ultimi 5 anni. Secondo le forze di polizia e gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), i fattori principali per riconoscere una gang giovanile sono la ripetitività dei reati commessi, cioè il fatto che il gruppo agisca stabilmente nel tempo, la gravità dei reati, l’attività sui social network e il fatto che la banda tenti di esercitare un controllo sul territorio.
PERCHÈ NASCONO
Spesso spinti dalla ricerca di:
• Bisogni relazionali, sociali e psicologici
• Bisogno di crearsi un’identità
• Identificarsi all’interno del gruppo che può colmare il senso di solitudine
• Desiderio di appartenenza e attaccamento con il gruppo
• Condivisione di interessi comuni ed esperienze di vita
• Senso di protezione e sicurezza che non trova nelle istituzioni, nella scuola o nella famiglia.
• Provare esperienze adrenaliniche “fuori legge” (Sono infatti sempre più frequenti gli stupri di gruppo, le rapine con l’uso di armi taglienti o esplosive, i pestaggi di strada, gli atti vandalici in luoghi pubblici etc.)
Il fenomeno nel Nord Italia
Con presenza significativa nel territorio:
Piemonte: Gang di Sant’Ottavio (Torino)
Lombardia: Cremona dissing; Z4 e Ripamonti M5 (Milano)
Veneto: QBR e USK (Verona)
Emilia Romagna: Daisan 216 e sexteen baby gang (Modena)
Con presenza sporadica:
Lombardia: Baby gang (Lecco)
Trentino-Alto Adige: Banda di Casanova e SIK39057 (Bolzano)
Friuli-Venezia Giulia: Gang del Kalashnikov (Trieste)
Emilia Romagna: Massa Negra (Ravenna)
I reati principali al nord:
Atti di bullismo
Risse, percosse e lesioni
Atti vandalici
Furti in pubblica via
Disturbo della quiete pubblica
La proposta di intervento
Dall'anali si del fenomeno delle baby gang condotta da Transcirme nel 2022 emerge la necessità di azioni e interventi sinergici tra le diverse istituzioni, con l’obiettivo di creare percorsi di educazione alla legalità e alla partecipazione attiva nella società civile.
Così il progetto Alternativamente è pensato per rispondere ad un bisogno contingente e contemporaneo: ovvero quello di rieducare i minori autori di reato, fornendo loro e rinforzando gli strumenti per poter leggere criticamente la realtà e il comportamento proprio e altrui e contrastando il diffuso analfabetismo delle emozioni, le difficolta relazionali e di inclusione nel tessuto sociale.
Nello specifico, il progetto si rivolge a minori che hanno commesso reati in gruppo, e che nel procedimento giudiziario sono andati incontro all'istituto della messa alla prova, il più diffuso e utilizzato in Italia per la tipologia di reati fino ad ora descritti.
E' un progetto della durata complessiva di 12 mesi che si concretizza in tre gruppi, ciascuno della durata di 4 mesi. Ogni gruppo è propedeutico al successivo, perciò l'ordine esposto di seguito è perentorio.
Le risorse umane necessarie sono pensate in un'ottica multidisciplinare, dunque si auspica la presenza di uno psicologo e un criminologo, così da poter garantire una lettura complessa e integrata del fenomeno stesso.
L'obiettivo generale del progetto è la prevenzione della recidiva che necessariamente passa dalla presa di consapevolezza dell'azione-reato. Ciò richiede un percorso di implementazione dell'intelligenza emotiva e delle abilità sociali che possa dare modo di operare una lettura critica della realtà, e individuare le alternative possibili.
Durata del progetto: 12 mesi, ogni gruppo dura 4 mesi
Risorse umane: 2 conduttori (uno psicologo e un criminologo, preferibilmente un maschio ed una femmina).
GRUPPO 1: Intelligenza Emotiva
GRUPPO 2: Social-skills
GRUPPO 3: Reato
GRUPPO 1: INTELLIGENZA EMOTIVA
DESCRIZIONE
Il gruppo di intelligenza emotiva (Goleman, 2006, 2011) si propone di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio funzionamento, focalizzandosi sull’esperienza soggettiva, sulle reazioni a stimoli interni o esterni attraverso il processo di alfabetizzazione emotiva.
Ciò permette di focalizzarsi sulla presa di consapevolezza della correlazione tra bisogno ed emozione.
TEMPI
4 mesi, 1 incontro ogni 15 giorni della durata di 90 min per ciascun incontro.
OBIETTIVO GENERALE
Stimolare e acquisire conoscenza e consapevolezza delle emozioni proprie e degli altri favorendo lo sviluppo di competenze utili alla gestione delle stesse.
OBIETTIVI SPECIFICI
Conoscere e riconoscere le emozioni proprie e altrui (riconoscendo pensieri e sensazioni somatiche legati alle stesse)
Svilluppare consapevolezza relativamente ai comportamenti utili e a quelli dannosi nella gestione degli stati emotivi
Sviluppare la capacità di non identificarsi con le proprie emozioni per poter fare scelte autonome e responsabili
Favorire l'apprendimento di capacità utili al problem-solving, alla gestione dello stress e al raggiungimento di obiettivi
MODALITA’ E METODOLOGIA
Utilizzo di una metodologia integrata che utilizza il gruppo come strumento privilegiato di intervento; ci si avvarrà di:
Psico-educazione: attività di informazione e sviluppo di competenze personali e abilità interpersonali per giungere al cambiamento di schemi disfunzionali e inefficaci
Educazione socio-affettiva: Sviluppo della conoscenza di sé, delle proprie emozioni e di miglioramento delle relazioni di gruppo, sviluppando abilità di comunicazione, negoziazione, tolleranza e cooperazione
GRUPPO 2: SOCIAL-SKILLS
DESCRIZIONE
La terapia metacognitiva interpersonale di gruppo (Popolo, Dimaggio, & Ottavi, 2022) si rende utile all'implementazione delle social skills attraverso il Role Plaving. Attraverso tale tecnica è possibile, quindi, allenare le funzioni metacognitive in vivo e favorire l'accesso agli schemi interpersonali di ciascun partecipante. I partecipanti potranno allenare le proprie abilità di mentallizzazione e acqui