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Idoneità specifica a rendere testimonianza: la valutazione del contesto ambientale e motivazionale

Pezzuolo S.

Lamarra V.

Pistolesi V.

Fiorini T.


Dalla disamina dei dati rilasciati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno da parte della Direzione Centrale della Polizia Criminale relativa a “Minorenni vittime di abusi” (2022) è emerso un generale aumento dei reati commessi in danno ai minori ed è stato persino necessario inserire una sezione apposita relativa ai reati inerenti il “mondo virtuale”.

L’aumento di alcune di queste tipologie di reati (abuso di mezzi di correzione, atti sessuali con minorenne, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale, la violenza sessuale aggravata, violenza sessuale di gruppo nonché reati mediante utilizzo del web e dei social network) oltre che il maggior utilizzo di Internet e delle piattaforme virtuali ha comportato un maggior coinvolgimento dei minori presunti vittime chiamati a diventare testimoni nei procedimenti giudiziari.

Pertanto, in accordo con le maggiori Linee Guida internazionali e nazionali che richiamano l’importanza dell’indagine rispetto al contesto della denuncia, tale situazione rende necessario, a nostro parere, assumere informazioni più specifiche e attuali per la valutazione della idoneità a rendere testimonianza specifica legate alle caratteristiche del contesto che possono correlare ma anche esulare da quelle più strettamente connesse alle dinamiche familiari ed al conflitto genitoriale.

Ordunque, le aree di indagine da tenere in considerazione devono intendersi da ampliare ed oltre al contesto familiare (nei casi di reati intra-familiari) devono essere indagate e messe in relazione con esso anche i contesti amicali/sociali e quelli relativi alle realtà virtuali e dei socialnetwork.

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