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La soggettività nella valutazione della capacità di intendere e volere e le ripercussioni giuridiche

Avv. Gualterotti Giovanni

Dott.ssa Ruggeri Federica


Uno dei limiti principali connessi alla valutazione della capacità di intendere e di volere dell’imputato è la variabilità della diagnosi clinica, che troppo spesso risente del giudizio soggettivo del professionista cui è stata demandata la valutazione. Può infatti accadere che periti diversi giungano a conclusioni diagnostiche tra loro differenti che, a loro volta, conducono a conclusioni diverse in punto di capacità di intendere e di volere.

Si illustrerà a tal proposito come, in un caso seguito dagli autori, siano state espletate tre perizie sullo stesso imputato, che hanno portato a tre diagnosi cliniche e conclusioni peritali diverse, determinando così sentenze opposte.

Si discuteranno quindi le ripercussioni giuridiche dei limiti della valutazione della capacità di intendere e di volere e la necessità di indicazioni precise per i professionisti, che possano ridurre il rischio che il giudizio clinico e soggettivo del perito influenzi negativamente la valutazione dell’imputabilità.


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