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L’Impatto della Menzogna sulla Memoria: Implicazioni Psicoforensi

Fabiana Battista


Negli ultimi anni, diversi studi sono stati condotti al fine di indagare se mentire riguardo una esperienza criminale incida sul ricordo successivo e onesto di tale crimine. Questi studi hanno dimostrato che riportare intenzionalmente una dichiarazione falsa può indebolire il ricordo dell’evento sul quale si è mentito. Cioè, chi in un primo momento ha mentito in merito ad un crimine, avrà successivamente difficoltà a ricordare tale crimine anche quando cercherà di farlo in maniera onesta. Inoltre, gli studi hanno evidenziato che questo impoverimento dipende dal tipo di strategia usata per mentire e può risultare in una dimenticanza dell’evento o nel riportare distorsioni mnestiche. Questi risultati sono particolarmente rilevanti per il contesto forense, data la frequenza con cui sospettati, testimoni o vittime decidono intenzionalmente di mentire quando chiamati a fornire dichiarazioni in merito al crimine oggetto di interesse. Il presente contributo intende presentare una rassegna dei principali risultati sugli effetti sulla memoria delle strategie maggiormente utilizzate nel contesto forense, ossia le strategie di falsi dinieghi, simulazione di amnesia e fabbricazione. Pertanto, verranno discusse le principali evidenze empiriche e le teorie proposte al fine di giustificare gli effetti dannosi sulla memoria di falsi dinieghi, simulazione di amnesia e fabbricazione. Tali risultati verranno inoltre discussi nell’ottica delle implicazioni pratiche psicoforensi e verranno presentate una serie di raccomandazioni per la pratica dei professionisti del settore.




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