L’applicazione del Modello Circolare di Vittimizzazione al fenomeno della violenza assistita
Giulia Galesso
La violenza assistita è una forma di maltrattamento che avviene in seguito all’esposizione da parte di bambini e adolescenti a episodi di violenza tra adulti in contesto familiare e domestico. In virtù delle circostanze in cui prende forma, è considerabile una forma di violenza relazionale, motivo per cui è possibile pensare l’applicazione del Modello Circolare di Vittimizzazione (Monzani, 2019). Questo modello, presentato nel 2019 come Modello Circolare di Vittimizzazione Rivisitato, nasce dall’esperienza e dalle ricerche dell’autore nei Centri Antiviolenza italiani e consiste in un paradigma per comprendere il percorso di consapevolizzazione e uscita dalla violenza compiuto dalla vittima. Dopo aver approfondito le forme e le conseguenze del fenomeno e le potenzialità del Modello, è stato possibile delineare un cammino di uscita dalla vittimizzazione adattato all’età e alle esigenze delle vittime, tracciando un doppio percorso che supporti da una parte il bambino, dall’altra l’adulto responsabile di quest’ultimo. Lo scopo è quello di fornire un’adeguata tutela delle persone dal punto di vista psicologico, giuridico e terapeutico attraverso un approccio clinico-giuridico. In questo modo, si può tenere conto delle circostanze e difficoltà che possono emergere durante il percorso ed è possibile guidare nel modo migliore le vittime verso una presa di coscienza del danno subito, del reato e della liberazione dalla situazione di vittimizzazione.
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